Le mie opinioni sul Congresso del PD di Bologna

Mi pare di poter dire che il quadro sul Congresso del PD di Bologna si sia chiarito e vorrei esplicitare i miei orientamenti. Ho lavorato fino all’ultimo per una proposta più unitaria possibile. Rivendico di averlo fatto, anche se è un risultato che non è stato possibile raggiungere. In tanti evocano l’unità del PD, non tanti provano a costruirla davvero dove ne hanno la possibilità. Sono contento di essere fra i secondi. L’unità è un valore e chi ci crede mette la comunità del PD prima dei propri percorsi personali (penso di potere affermare che il sottoscritto l’ha fatto, anche in momenti non secondari per il PD di Bologna). Il PD ha bisogno di fare di più comunità, di cercare momenti di condivisione, di dividersi nel caso su chiare opzioni programmatiche alternative e non su conflitti personali. A Bologna, in particolare, sappiamo i rischi che si corrono e oggi abbiamo una generazione più giovane della mia in ruoli di grande responsabilità, nel Partito e nelle istituzioni, fatta di dirigenti capaci e intelligenti, che stimo tutti e che potrebbero cercare le ragioni di un percorso comune che metta a frutto le loro qualità non contrapponendole ma facendole crescere insieme, un obiettivo che comunque a mio avviso andrà perseguito.

Voglio ringraziare Virginio Merola che, con grande generosità verso il PD, si è messo in gioco fino all’ultimo per costruire le condizioni dell’ unità. Per me il percorso che ho avviato con lui di riflessione e proposta è e sarà prioritario. Insieme promuoveremo un momento di riflessione sul tema della partecipazione dei cittadini alla vita politica e istituzionale che si svolgerà il 30 settembre a Bologna.

Ho sempre detto che, a mio avviso, il percorso unitario doveva partire dal buon lavoro del Segretario uscente e, coerentemente, nel Congresso che si svolgerà sosterrò Francesco Critelli. Francesco ha lavorato bene e se si guarda alla politica i risultati si vedono. La vittoria del 2016 a Bologna (che é stata anche di grande valore nazionale), la vittoria del Sì al referendum costituzionale nella nostra città metropolitana (in netta controtendenza con il risultato complessivo), il fatto che anche fra le realtà più forti il PD di Bologna sa essere oggi il più radicato del Paese (e lo dico avendolo verificato sul campo girando i Circoli di tutta Italia). E poi Critelli si è sempre impegnato per l’unità del PD, con lealtà verso il gruppo dirigente nazionale e, anche in questa ultima fase, non si è mai sottratto ai tentativi di ricerca dell’ unità, come avrebbe potuto fare contando sul consenso che ha nel Partito. Ci sono certo aspetti che si possono migliorare, come peraltro è normale che sia. Critelli è stato Segretario per due anni (difficili e pieni di sfide) e potrà ora mettere a frutto l’esperienza fatta nei prossimi quattro anni, anche per questo è per me naturale confermare la fiducia per due mandati alle prime responsabilità, in questo come in altri casi. So in particolare che Francesco lavorerà per rafforzare e aprire a nuove forze ed energie il gruppo dirigente del PD bolognese, un obiettivo a cui anche io tengo molto, perché credo renderà ancora più forte ed efficace l’iniziativa del Partito. Ho trovato molto convincenti le prime proposte programmatiche che Critelli ha reso pubbliche ed anche molto interessante il percorso di ascolto nei circoli e sul territorio che ha annunciato di volere promuovere su quelle proposte.

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