La notizia della scarcerazione di Marino Occhipinti è motivo di grande sconcerto. Nel rispetto delle sentenze della Magistratura e nella consapevolezza del principio costituzionale della funziona rieducativa della pena non si può non vedere che siamo di fronte ad una decisione che, a poco più di vent’ anni dal processo sulla Uno Bianca, conferma e rafforza l’idea di una sproporzione fra i delitti compiuti da quella banda criminale e il percorso giudiziario dei colpevoli. La banda della Uno Bianca ha agito con ferocia e determinazione, uccidendo e ferendo uoninini delle Forze dell’ Ordine e cittadini innocenti. Ha rapprentato più che un semplice episodio di criminalità ma una occasione di destabilizzazione della convivenza civile e delle istituzioni di Bologna, operata da chi quella convivenza avrebbe dovuto difendere, in un contesto che ha consentito per anni ai responsabili di agire indisturbati.
Ai familiari delle vitttime va tutta la mia solidarietà. Non posso che ribadire che lo Stato dovrebbe prima di tutto stare dalla parte delle vittime della violenza, del terrorismo, della criminalità organizzata e del loro diritto ad avere giustizia.