Oggi sono intervenuto in Aula alla Camera per sollecitare il Governo sulla interrogazione dei deputati del PD di Bologna sulla crisi della Perla, che non ha ancora ricevuto risposta.
Lo scorso 18 giugno, la società anglo-olandese Tennor (ex Sapinda), che ha comprato nel febbraio 2018 da Silvio Scaglia la Perla, storica azienda bolognese dell’intimo di lusso, nell’annunciare il nuovo piano industriale ha comunicato ai sindacati di categoria l’intenzione di riorganizzare e di dichiarare un esubero di 100-120 lavoratori per lo più concentrati sulla sede di Bologna. Condivido la forte preoccupazione formulata dalle Organizzazioni Sindacali, che hanno proclamato lo stato di agitazione. Infatti, oltre a colpire i lavoratori interessati, la riorganizzazione e i relativi tagli di personale mettono a rischio la continuità produttiva dello stabilimento di Bologna, perché toccano lo sviluppo del campionario e riducono un quarto dei 428 dipendenti delle due società bolognesi del gruppo, impoverendo così il bagaglio professionale che ha reso la Perla uno dei marchi storici del Paese. Un marchio riconosciuto in tutto il mondo. È importante che il Governo e tutte le forze politiche e parlamentari facciano la loro parte per difendere i posti di lavoro ed una grande ricchezza del nostro sistema delle imprese.