Interrogazione sul fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra

Ecco il testo dell’interrogazione che ho presentato in merito al fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945 e ai problemi di reale accesso al fondo

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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DE MARIA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

l’istituzione del fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945 ha posto fine a una annosa controversia tra Italia e Germania, e mira ad assicurare tutela alle vittime dei crimini nazifascisti perpetrati in Italia tra il 1939 e il 1945;

nel corso dei primi mesi di applicazione delle nuove norme la prassi giudiziaria ha tuttavia mostrato che l’Avvocatura dello Stato si costituisce regolarmente nei giudizi per sostenere sostanzialmente la posizione processuale della Repubblica federale di Germania, contestando la fondatezza della domanda di risarcimento;

ad avviso del interrogante è del tutto evidente che l’atteggiamento e le scelte difensive dell’Avvocatura dello Stato, si pongono in radicale contrasto con l’interesse delle vittime e dell’intera comunità repubblicana a vedere riconosciuta e sancita l’irrimediabile ingiustizia di condotte contrarie al senso di umanità e commesse in spregio dei valori democratici che ispirano e conformano la nostra civile convivenza;

risulta altresì che il Ministero dell’economia e delle finanze stia opponendo l’eccezione di prescrizione alle domande di accesso al fondo da parte di coloro che sono già in possesso di una sentenza che ha stabilito un risarcimento in loro favore, senza neppure considerare che quei giudizi sono stati celebrati con oltre sessant’anni di ritardo a causa del cosiddetto armadio della vergogna e che se invece la giustizia fosse stata tempestiva quelle vittime avrebbero potuto ottenere immediatamente soddisfazione –:

quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano intraprendere per evitare che venga vanificato il diritto delle vittime dei crimini nazifascisti e dei loro discendenti ad ottenere il doveroso ristoro per quanto subito.

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