In un’interrogazione ho posto all’attenzione del governo la necessità di prevedere un contributo alle famiglie italiane che in queste ore drammatiche stanno ospitando chi scappa dalla guerra in Ucraina.
Tale sostegno, richiesto anche dalle regioni e dai sindaci, deve andare di pari passo con la messa in campo di tutti gli strumenti utili alla accoglienza, come ad esempio la possibilità di avere gli interpreti per chi arriva da così lontano.
Il numero dei profughi può purtroppo solamente crescere: dobbiamo essere pronti ad accogliere chi fugge soprattutto perché nella maggior parte dei casi si tratta di donne e bambini che dobbiamo aiutare a riprendere una vita serena.