Ieri è stata una giornata importante per Bologna. Ci sono stati i leghisti, compresi i pulmann dalla Lombardia, al Paladozza. Ad ascoltare il messaggio di divisione e rancore di Salvini, con l’ idea di “conquistare” l’Emilia-Romagna. Ci sono stati i collettivi, che con la loro risposta di rabbia a quella manifestazione hanno offerto alla Destra argomenti di propaganda.
Ma per fortuna c’è stato ben altro. Una Bologna libera, giovane, allegra, democratica e antifascista. Che si è trovata in Piazza Maggiore e si è scoperta molto più forte e molto più numerosa delle truppe di Salvini. Lì ci sono state la Storia e l’identità di Bologna: una Città aperta, solidale, Medaglia d’ Oro della Resistenza. Una Città che si farà sentire, verso la prova cruciale delle elezioni regionali del 26 gennaio. Ieri, da cittadino, rispettoso di una bellissima manifestazione nata dal basso, e da deputato, che ha l’ onore di rappresentare alla Camera il collegio di Bologna, mi sono sentito orgoglioso della mia Città, che ha sempre saputo dare il meglio di sé nei momenti più difficili della vita del Paese.