Oggi sono intervenuto in aula alla Camera per la commemorazione della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Ecco il testo del mio intervento.
Il 2 agosto 1980, quarant’anni fa, una bomba scoppiava alla Stazione di Bologna. I morti furono 85 e 200 i feriti. Si tratta dell’episodio più tragico della terribile stagione del terrorismo e della strategia della tensione che ha insanguinato il nostro Paese. Oggi il Presidente della Repubblica è stato a Bologna, per portare la solidarietà di tutto il Paese ai familiari delle vittime della strage del 2 agosto e di quella di Ustica. Voglio ringraziarlo per questo.
Il 2 saremo in tanti, ancora una volta, a Bologna, alla manifestazione promossa dalla Associazione dei Familiari e dal Comune. Sappiamo la verità giudiziaria sugli esecutori della strage fascista: una verità che continua ad essere messa in discussione dopo anni di inquinamenti e depistaggi. Una verità invece molto importante. Anche perché, grazie alla iniziativa tenace dei familiari ed alla azione della Magistratura, si sta riaprendo la concreta possibilità di fare finalmente luce sui mandanti della strage.
La verità completa sul 2 agosto rappresenta un dovere delle istituzioni verso le vittime ed i loro familiari ed anche verso la nostra Democrazia, che sarà più forte se saprà fare i conti con una lunga storia di violenza, destabilizzazione, deviazioni negli apparati dello Stato che ha influito pesantemente sui nostri assetti istituzionali.