Caro Direttore

Caro Direttore, ho letto con attenzione il suo editoriale e credo giusto chiarire come stanno le cose, per quanto riguarda il mio ruolo. Non ho mai chiesto a Merola di nominare Irene Priolo assessore al Comune di Bologna. La proposta l’ha fatta Merola a Priolo e l’ho saputa a cose fatte. La giunta è competenza del Sindaco e peraltro legata a lui da un legame di fiducia diretto e, come dissi già prima di questa nomina, non è la sede per definire equilibri nel PD. Peraltro chi conosce un poco Merola sa che non contratta mai le nomine di sua competenza e se riceve indebite pressioni solitamente fa il contrario di quanto gli viene richiesto. È vero. Ho posto, al momento opportuno quando si è aperta la discussione nel PD di Bologna sulla ricandidatura del Sindaco Merola, con molta forza, dei temi di merito, che peraltro anche il vostro quotidiano riportò a suo tempo in modo diffuso. Il tema della sicurezza e della necessità di promuovere insieme legalità e solidarietà, a partire dalle periferie (periferie che sentivo in sofferenza quando nessuno ne parlava, sarà perché passo poco tempo nei salotti e molto tempo con chi giorno per giorno organizza il PD sul territorio). Il tema delle infrastrutture e delle politiche della mobilità. Il tema di un forte investimento sulla Città Metropolitana e quello della efficacia del ruolo di guida della politica e delle istituzioni. Temi su cui allora e ancora di più in questo mandato ho visto da parte di Virginio Merola la capacità e la volontà di rispondere con efficacia e impegno. Temi peraltro di grande attualità, oggetto oggi di riflessione, e non solo a Bologna, anche alla luce dei risultati elettorali. Temi che stiamo affrontando meglio e con più efficacia rispetto ad altre realtà del Paese anche perché abbiamo vinto con un PD unito la sfida elettorale, ricandidando Merola senza primarie e arrivando a questo risultato non nascondendo i problemi ma discutendoli per tempo a viso aperto e costruendo quindi un vero percorso unitario, basato su una effettiva discussione. Per questo di quello che ho fatto sono più che mai convinto oggi e sono pronto a discuterne con chiunque ed in qualunque sede.

Per Repubblica Edizione Bologna del 2 Settembre 2016

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