Dobbiamo affrontare una sfida difficile e per certi versi drammatica. Di fronte alla emergenza di profughi e rifugiati tanti sono gli aspetti da affrontare. C’è un aspetto di politica internazionale: trovare percorsi di pace e stabilità dove ci sono guerre e conflitti, come in Siria. Questo ha chiesto anche la bella manifestazione di Bologna del 31 dicembre.
Fondamentale è l’iniziativa assunta dal Governo di raccordo con i paesi di immigrazione per i rimpatri e per una vera assunzione di responsabilità a livello europeo.
In Italia c’ è poi un tema di qualità della accoglienza, centri sovraffollati e degradati diventano inevitabilmente occasione di tensione e sofferenza, per questo giustamente il Comune di Bologna si era battuto per la chiusura del centro di Via Mattei.
Vi è infine un tema di sicurezza, di una iniziativa volta a prevenire la presenza sul nostro territorio di terroristi fondamentalisti, che sono ben altra cosa rispetto ai profughi ma che possono utilizzare quel dramma per la loro iniziativa eversiva e di terrore.
Come si vede problemi molto grandi. Quindi serve unità nel Paese, senso di responsabilità, impegno di tutti. Non ci sono ricette facili e non c’ è spazio, per il bene del Paese, per strumentalizzazioni politiche.