Interrogazione parlamentare servizio mensa per le sedi distaccate dei Vigili del Fuoco

Ecco il testo dell’interrogazione parlamentare che abbiamo presentato con altri colleghi (a prima firma Marilena Fabbri) in merito alla problematica sul servizio mensa per le sedi distaccate dei Vigili del Fuoco dell’Emilia-Romagna

 

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell’interno – Per sapere – premesso che:
Con lettera circolare 1 del 17 gennaio 2017, il dipartimento vigili del fuoco del soccorso pubblico, in previsione del termine (31/12/17) dei contratti di ristorazione / mensa di servizio, predisponeva una nuova modalità di fruizione del servizio mensa attraverso l’introduzione del buono pasto elettronico;

Tale circolare veniva impugnata attraverso diversi stati di agitazione regionali del sindacato FP-CGIL del personale VVF e la stessa interrogante segnalava la problematica, in particolare sull’Emilia Romagna, attraverso l’atto di sindacato ispettivo n. 5-10807.

Veniva pertanto sostituita la circolare 1 con la circolare 3/17 la quale manteneva il servizio catering completo nelle sedi centrali ed aeroportuali ed introduceva nelle Sedi con presenze a pranzo inferiori a 15 unità: A: Gestione diretta (modalità residuali, solo dove già esistenti) B: Gestione indiretta attraverso catering veicolato e/o servizio sostitutivo della mensa quale buono pasto cartaceo/elettronico.

Attraverso tale modello organizzativo il personale dei vigili del fuoco, nelle sedi distaccate, non potrà più usufruire del servizio mensa confezionato presso le sedi operative più piccole, nonostante l’impegno degli operatori di tale corpo sia di dodici ore consecutive per turno senza pausa pranzo, consista in un impegno soprattutto fisico e necessiti, quindi, dell’assunzione di pasti con adeguato contenuto energetico;

il contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto vigili del fuoco, il DPR n. 550 del 99, la circolare 1107005/155/M del 2002 e la circolare sanitaria 1480/5601 del 2008 sono tese a garantire la fruizione di un pasto completo. Non è realisticamente pensabile che il servizio di ristorazione possa essere garantito con l’erogazione dei buoni pasto, che al di là dell’ammontare di per sè insufficiente, non può essere effettivamente fruito presso esercizi esterni convenzionati in alternativa al pasto in sede non più somministrato, in quanto agli operatori in servizio è vietato assentarsi dal lavoro durante il turno (8-20);

Ad oggi, a seguito del chiarimento fornito dal sottosegretario Bocci e a seguito di una ulteriore rilevazione effettuata – tenendo conto delle osservazioni e delle richieste emerse in occasione degli incontri con le organizzazioni sindacali – è stata espressa la preferenza del buono pasto serale in luogo della mensa di servizio presso i distaccamenti dei vigili del fuoco, escluse le sedi centrali dei Comandi e quelle aeroportuali, quelle disagiate, le sedi ubicate nei comuni senza adeguate strutture ricettive (ad esempio, comuni con popolazioni inferiori a 5.000/10.000 abitanti), nonché i distaccamenti che effettuano almeno mille interventi operativi annui.

Successivamente, sono sopraggiunti dal territorio diversi indirizzi, rappresentati dalle organizzazioni sindacali, da cui è scaturita una nuova intesa con la quale si è stabilito di mantenere il precedente modello di gestione che lascia agli accordi locali la scelta del tipo di erogazione del servizio.

In Emilia Romagna, ci si sta avviando verso la cancellazione del servizio catering completo/mensa dalle sedi distaccate.

5 direzioni regionali VVF (Liguria, Sardegna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto), in accordo con le Organizzazioni Sindacali hanno trovato un accordo in linea con le direttive e le aspettative del personale VVF nonché circa la fruizione del pasto nelle modalità chiarite dal Sottosegretario. In queste regioni la somministrazione del pasto è stata garantita anche nelle sedi distaccate, con la presenza di un cuoco al pari del pasto veicolato;

Va ricordato che i Vigili del fuoco non possono, nelle sedi distaccate, utilizzare le cucine per prepararsi in autonomia il pasto, né tantomeno acquisire viveri durante l’orario di servizio;

quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere al fine di uniformare tale disposizione anche per l’Emilia Romagna, regione nella quale in questi giorni sono in programma diverse iniziative sindacali.

Fabbri

 

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