Alstom

Ho presentato oggi, assieme a Gianluca Benamati, una interrogazione ai due Ministeri interessati sulla situazione che si sta prospettando in Alstom. La Alstom Ferroviaria SPA ha, infatti dichiarato 22 esuberi a Bologna e 11 trasferimenti dallo stabilimento di Bologna a quello di Sesto S. Giovanni, trasferimenti che possono già essere considerati esuberi visto che l’attività svolta da queste persone verrà esternalizzata a breve. Desta particolare preoccupazione che non sia al momento noto né comunicato alla RSU il piano industriale e la riorganizzazione aziendale. Altre fonti confermano inoltre l’intenzione della multinazionale Alstom di delocalizzare migliaia di ore di progettazione – oggi in carico a Bologna – in India e l’assenza di pronunciamenti ufficiali da parte dell’azienda fa crescere incertezza e preoccupazione. È necessaria quindi chiarezza e grande attenzione per salvaguardare il futuro di una realtà produttiva di grande interesse e di altissima specializzazione.

 

Ecco il testo completo dell’interrogazione:

A Ministero dello sviluppo economico e Ministero delle infrastrutture

Premesso che:

La Alstom Ferroviaria SPA, con 2.600 persone occupate in Italia e un fatturato pari a un 1 miliardo di euro, rappresenta sia per il numero e l’importanza dei progetti realizzati, che per il contenuto tecnologico, una delle principali realtà industriali italiane nel settore ferroviario;

La sede Alstom Ferroviaria SPA di Bologna costituisce oggi un centro di eccellenza mondiale della multinazionale Alstom Transport per i sistemi di segnalamento ferroviario, garantendo occupazione a migliaia di famiglie e sviluppo all’intera regione, come tale meritevole di attenzione e valorizzazione da parte del Governo;

La Alstom Ferroviaria SPA ha dichiarato 22 esuberi a Bologna e 11 trasferimenti dallo stabilimento di Bologna a quello di Sesto S. Giovanni, trasferimenti che possono già essere considerati esuberi visto che l’attività svolta da queste persone verrà esternalizzata a breve;

Desta particolare preoccupazione che non sia al momento noto né comunicato alla RSU il piano industriale e la riorganizzazione aziendale, così come desta preoccupazione il calo degli ordini che si potrebbero verificare dalla diminuzione delle commesse;

Altre fonti confermano inoltre l’intenzione della multinazionale Alstom di delocalizzare migliaia di ore di progettazione – oggi in carico a Bologna – in India;

L’integrazione del sito di Firenze (ex-GE) con quello di Bologna presenta elementi poco chiari per ciò che concerne la riorganizzazione ed eventuali disposizioni riguardanti gli stabilimenti coinvolti, a partire da quello di Firenze; tali disposizioni o vincoli potrebbero pertanto avere ricadute, anche pesanti, sugli organici del sito bolognese;

L’assenza di pronunciamenti ufficiali da parte della Alstom fa crescere incertezza e preoccupazione, già espressa pubblicamente dalla RSU aziendale;

La Alstom Ferroviaria SPA ha confermato il rischio di un “buco produttivo e lavorativo”, che porterebbe a dichiarare circa 1.500 esuberi su 2.600 lavoratori in forza a livello nazionale, qualora Alstom non dovesse aggiudicarsi commesse nell’ambito della gara dei 500 treni;

La Regione Emilia Romagna ha già provveduto ad emanare le delibere relative alla gara e ha stanziato il budget per 75 treni;

La competenza nell’indire la gara spetta a Trenitalia che è però in attesa che anche le altre Regioni si dotino degli strumenti amministrativi e contabili per accedervi;

Avere tempi certi e celeri per l’indizione della gara d’appalto per i treni è di fondamentale importanza per il destino dello stabilimento di Savigliano (addetto alla produzione di treni, 1400 dipendenti) e per tutti gli altri stabilimenti italiani, Bologna (580 dipendenti, 1000 con l’indotto) in primis, che rischiano pesanti ripercussioni dovute a un prevedibile effetto domino;

Per sapere:

se i Ministeri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto e quali azioni intendono intraprendere per chiarire la reale situazione della Alstom Ferroviaria spa in relazione ai piani ed ai progetti di riorganizzazione aziendale e, ove necessario, per salvaguardare il futuro di una realtà produttiva di grande interesse e di altissima specializzazione così come per garantire tempi congrui e certi per l’indizione delle gare d’appalto per i treni e per mettere in priorità piani di investimento per l’ammodernamento delle infrastrutture di segnalamento ferroviario.

Condivi la pagina su: