Al Congresso nazionale del Partito Democratico sosterrò Maurizio Martina

Al Congresso nazionale del Partito Democratico sosterrò Maurizio Martina. Martina ha reso evidenti le sue doti di leader quando ha guidato il Partito Democratico, nei mesi difficilissimi successivi alla sconfitta elettorale del 4 marzo. Ha dimostrato forza e coraggio politico, grande equilibrio e senso di responsabilità, ha promosso due eventi di grandissimo valore, come la bellissima manifestazione di Piazza del Popolo e la Conferenza programmatica, i cui lavori rappresentano un riferimento fondamentale per la nostra proposta alla società italiana.

Ritengo la sua una candidatura che ha molti punti di forza. È la scelta che tiene più unito il Partito Democratico, per me una priorità assoluta per essere all’altezza delle sfide che ci aspettano. È la scelta della candidatura che, sola fra le principali in campo, rappresenta un ricambio generazionale, non improvvisato ma solido nella sua cultura politica. È la scelta che può poi sostenre da Segretario le priorità individuate  dalla Conferenza programmatica nazionale di Milano del PD, che mi convincono anche nella capacità di indicare al Partito una forte radicalità ideale, legata alle forze politiche della Sinistra europea di maggior successo, come il PSOE in Spagna.

Sosterrò Martina con il massimo rispetto per le altre proposte congressuali, che tutte arricchiscono il dibattito del Partito Democratico. Ho preso la decisione di appoggiare fra queste con grande convinzione la candidatura di Martina, per le ragioni che ho ricordato e per sostenere una proposta che superi finalmente, nel suo carattere fortemente unitario, quella contrapposizione fra renziani e anti-renziani che tanto male ha fatto al Partito Democratico. Non nascondiamocelo: siamo ad un passo da una rottura irreparabile nel PD. Mentre le ragioni che ci hanno portato ad unire nel Partito Democratico le grandi culture riformiste del Paese, comunista e socialista, cattolicodemocratica, ambientalista, laica e liberaldemocratica, sono più che mai attuali. Nazionalismo, sovranismo, intolleranza, persino il riproporsi esplicito del fascismo, mettono infatti oggi in discussione i valori della Costituzione, nata dalla Resistenza, che sono il terreno comune di quelle grandi tradizioni riformiste. Serve più che mai un grande messaggio di unità del PD, condizione indispensabile per una unità più larga della Sinistra, del Centrosinistra, delle forze riforimiste nelle istituzioni e nella società.

Ribadisco infine quanto ho gia detto in questi giorni: facciamo sì che si svolga un Congresso di confronto di alto profilo, su contenuti, senza personalismi e correntismi. Solo così il nostro Congresso sarà quello che deve essere: una occasione per rafforzare la nostra capacità di affrontare le sfide difficili che ci aspettano.

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